L'entroterra marchigiano è una terra che non si arrende.

Ha conosciuto terremoti, crisi, isolamento.

Eppure le sue comunità hanno sempre saputo resistere, stringersi, rialzarsi.

Oggi i nostri paesi si svuotano, i servizi si riducono, le infrastrutture vengono dimenticate.

Ma nonostante tutto, qui c'è una generazione che non vuole andarsene.

Sono ragazze e ragazzi che scelgono di restare, che vogliono lavorare, crescere una famiglia, costruire il proprio futuro in questi borghi.

Per troppo tempo l'entroterra è stato trattato come un peso.

Io credo invece che sia una risorsa.

Qui ci sono qualità della vita, comunità vere, un patrimonio di relazioni e di saperi che non può andare perduto.

Per questo scelgo di dare voce a chi resiste, a chi sogna, a chi immagina un domani nella nostra terra.

Perché il futuro non dobbiamo rincorrerlo altrove.

Il futuro dobbiamo costruirlo, insieme, qui.